Premio Nazionale - finalisti

Carnaroli Alessandra

sezione premio: Poesia edita 2017
opera: Primine
biografia: è nata nel 1979. Ha pubblicato Taglio intimo (Fara, 2001); Femminimondo (Polimata, 2011); Sei Lucia (Isola, 2014); Elsamatta (Ikonaliber, 2015) e Primine (Il Verri, 2017). Suoi testi sono inclusi nelle antologie Bastarde senza gloria (Sartoria Utopia, 2013), Femminile Plurale e S'agli occhi credi (Vydia editore, 2014, 2015).
descrizione catalografica: Primine /Alessandra Carnaroli. - Milano : Edizioni del Verri, 2017,
presentazione poeta: Primine parla dell'infanzia, o meglio dall'infanzia: nelle poesie che compongono il libro, Carnaroli esibisce una voce insieme autentica e inautentica, ferita e feroce, libera e incatenata agli stereotipi e alle discriminazioni di genere, di razza, di censo, persino di diagnosi. Le 87 poesie di Primine, numerate tutte di seguito, si succedono come rapide istantanee, echi straniati di fatti di cronaca, di esplosioni familiari, di storture relazionali, di violenze reciproche, di disturbi certificati in un inferno scolastico che si nutre di rassicuranti catalogazioni. La scrittura si inoltra in una mimesi estrema dell'oralità riversata sulla pagina; è una poesia di grado zero, una scrittura povera ma mai ingenuamente lineare; è una scrittura, al contrario, fatta di parole dislessiche che saltano, di cortocircuiti e di inversioni. È così che in questo libro Carnaroli arriva a dire tutto il trauma dell'infanzia.

Carnaroli Alessandra

sezione premio: Poesia edita 2016
opera: Elsamatta
biografia: è nata nel 1979. Ha pubblicato: Taglio intimo (Fara, 2001), Femminimondo (Polimata, 2011), Sei Lucia (Isola, 2014), Elsamatta (Ikonaliber, 2015). Suoi testi sono inclusi nelle antologie Bastarde senza gloria (Sartoria Utopia, 2013), Femminile Plurale e S'agli occhi credi (Vydia editore, 2014, 2015).
descrizione catalografica: Elsamatta / Alessandra Carnaroli. - Roma : IkonaLiber, 2015. - 64 p. ; 21 cm
presentazione poeta: La diversità, l'esclusione: ecco il tema di Alessandra Carnaroli (tutto un programma il suo titolo al Premio Delfini del 2005, Scartata). Diverse ed escluse dal mondo sociale, maschile e raziocinante, sono le sue protagoniste - come l'elsamatta. Senza traccia di simpatetica superiorità: i diversi sono aggressivi, imprevedibili, sconcertanti; straniato, sino a dolorare, lo sguardo su di essi (in pezzi che si fingono commenti dal gruppo «quelli che una volta gli ha fatto la fuga l'elsamatta»). Uno sguardo turbato, a tratti spaventato. Soprattutto - si direbbe - dalla prospettiva di doversi, d'un tratto, riconoscere.

Cingolani Laura

sezione premio: Poesia inedita 2015
opera: Mangio alberi e altre poesie
biografia: (Ancona) vive a Roma. Esplora poesia lineare, sonora, performativa, visiva, elettronica. Ha pubblicato in antologie (Empirìa, Venerea, Fondazione Baruchello, NoReply, Le Lettere, Chain Links, Nino Aragno, Fusibilia) e riviste (Liberatura, Catastrophe, Accattone, Aufgabe, Le reti di Dedalus)
presentazione poeta: Un'oltranza stralunante d'onde discontinue, per grumi scivolanti di lapsus, per sghembo passo di danza, gravita sugli sfalsati piani della passeggiata alfabetica, e non, di Cingolani. Gravita e s'ingoia via, triturando la cellulosa delle righe nel verbigerante bolo d'una eventuale/impropria deglutizione. Mesmerica Paglia Incendiaria: hommage autocancellato (ossia: praticabile) al filo rosso della nostra (im)possibile modernità, sparecchiata sui cigli della tavola inquotidiana

Coviello Michelangelo

sezione premio: Poesia edita 2017
opera: La primavera fa ridere i polli
biografia: è nato ad Agropoli (SA) nel 1950 e vive a Milano. Ha pubblicato Casting (La vita felice, 2008); Cuore d'asfalto (Marco Tropea, 2000); Dee Jay' (Edizioni d'If, 2005); News (Lietocolle, 2006); Inferno 28 (La vita felice, 2009); La primavera fa ridere i polli (il Verri, 2016). Come traduttore ha curato la versione italiana di Drafts and Fragments di Ezra Pound, uscita presso l'editore Guanda col titolo Prove e frammenti.
descrizione catalografica: La primavera fa ridere i polli / Michelangelo Coviello ; introduzione di Milli Graffi. - Milano : Edizioni del Verri, 2017. - 89 p. ; 20 cm ((Collana rossa ; 14
presentazione poeta: Michelangelo Coviello è stato forse l'autore più attivo e inventivo della generazione di mezzo, quella, assai critica invero, degli esordienti degli anni 70: fra i rarissimi non impaludati allora in un prospettiva sedicente-orfica o neovaticinante o semmai nuovamente rondista, dei sedotti insomma dalla falsa moneta di una marcia del gambero. Fin da quel tempo difficile, Coviello si è dimostrato capace, come pochi, di far tesoro della tradizione (e tensione) del nuovo, in modo tanto lucido quanto spregiudicato, e ricercando attivamente, e da vero militante della poesia, vie nuove per una parola messa in opera in un processo di comunicazione poetica il più possibile virale, restando al centro e mai tuttavia cedendo alle blandizie di alcun coro. Nel prosimetro della sua Primavera in anticlimax (che non può che far ridere i polli), blocchi ben temperati e sostenibili di stream of consciousness o meglio di mangiatoia di pensieri in flusso, retti su una implicita vena comico-sensuale e tradotti in piastrelle (elementi, o micro-monoliti) di un puzzle (pseudo)cognitivo, attivando/deludendo derive di narrazione concentratissima e subito dispersa, questi blocchi si ritmano e rispezzano per opera di un versicolare comico-popolaresco, quadrotti di ottave di ottonari, in un nonsensico basso, un delirante divagare (spesso irresistibilmente osceno), che esplicito va retrogradando sulla elementare, formulare grammatica dei cantari. La conflagrazione fra i codici della prosa e quelli della poesia (che da quasi due secoli detta le condizioni di un discorso poetico avanzato), diviene così una piccola espansiva scatola a sorpresa, pirotecnico-sonora, sul binario duplice e rescisso di questo e delirante e irresistibile ragionatorio.

Darconza Giovanni

sezione premio: Progetti di traduzione 2018 - Vincitore
opera: Traduzione dal cileno di Arte de morir, 1977 di Oscar Hahn
biografia: Nato a San Gallo, Svizzera, nel 1968. Poeta, narratore, traduttore e docente di Letteratura e Cultura Spagnola presso l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Ha pubblicato la raccolta di poesie <Oltre la lastra di vetro> (2006, vincitrice del concorso <Jacques Prévert> 2006), il romanzo <Alla ricerca di Nessuno> (2007), la raccolta di racconti <L'uomo in nero e altre scorie> (2009) e il racconto per l'infanzia <Il ladro di parole> (2013, Premio Frontino Montefeltro 2014). Per Raffaelli Editore ha tradotto un'antologia di poesia breve latinoamericana (2015) e <Giovane poesia latinoamericana> (2015), le raccolte poetiche di Óscar Hahn, <Tutte le cose scivolano> (2015), <Scintillii in uno specchio rotto> (2016) e <La memoria degli specchi e altre poesie> (2016); di Antonio Cisneros, <Il cavallo senza liberatore> (2015); di Mario Bojórquez, <Divano di Mouraria> (2016); di Rafael Courtoisie, <Umbría> (2016) e di Marco Antonio Campos, <Dove andava il vento> (2016).
presentazione poeta: Fra i numerosi progetti validi presentati, la Giuria ritiene di assegnare il Premio Pagliarani <Progetti di traduzione> a Giovanni Darconza per la traduzione italiana di Arte di morire, importante raccolta del poeta cileno Óscar Hahn. Darconza riesce a rendere il contrasto fra metrica tradizionale e colloquialità di diverse poesie, ricreandone felicemente lo spirito di danza macabra: <Il mio letto è disfatto: le lenzuola sul suolo / le coperte disposte a prendere il volo. / La morte dice adesso che mi rifarà il letto. / La supplico di no, di lasciarlo disfatto>. La visione della morte culmina nelle atroci <Visioni di Hiroshima>, dove Hahn ritrova <la moglie di Lot / tramutata in colonna di uranio>. Darconza unisce all'arte del traduttore la finezza del critico e contribuisce alla conoscenza in Italia di uno dei massimi poeti ispanoamericani, che di recente ha compiuto 80 anni.